Questi strumenti, infatti, consentono la definizione bonaria di problematiche legate sia al pagamento del debito maturato sia alla prova dei consumi effettuati dagli utenti.
Quanto al primo aspetto si evidenza come gli A.D.R. consentano molto spesso alle società di Vendita una definizione stragiudiziale delle pendenze in tempi rapidi riuscendo ad agevolare l’uscita del Cliente Finale moroso dal c.d. “servizio di default” (regime di tutela che garantisce l’erogazione dell’energia al consumatore sino al passaggio con diverso e nuovo venditore nell’attesa della disalimentazione fisica del contatore) e, dunque, consentendo allo stesso il passaggio dell’utente a nuovo e diverso fornitore di Energia.
Per quanto concerne invece l’ulteriore questione legata alla prova del consumo effettivo (tematica che emerge, ad esempio, in situazioni di malfunzionamento o guasto dei contatori, ovvero in ogni ipotesi in cui non vi sia certezza granitica dei consumi fatturati), gli strumenti alternativi al giudizio consentono di evitare ad entrambe le parti di imbattersi in una causa che verosimilmente potrebbe protrarsi a lungo con il coinvolgimento, per altro, di periti nominati dal Tribunale (il tutto con aggravio di tempi e costi…).
In definitiva, la tendenza sarà sempre più quella di provare a risolvere le incongruenze mediante processi di dialogo tra Società di Vendita e Cliente – oramai prassi comune in settori quali il bancario e il finanziario –, ricostruire assieme i consumi effettivi, in funzione deflattiva del contenzioso e dei suoi tempi e costi eccessivi, senza tuttavia ridurre il confronto ad una mera discussione in cui ciascuna delle parti tenta di ottenere quanto a lei più vantaggioso.
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